alessandro medici ermete

NakStories – Intervista a Medici Ermete

Alessandro Medici, 5a generazione della famiglia Medici Ermete, racconta della nascita e dell'evoluzione di una delle cantine simbolo del Lambrusco.

NakStories – Intervista a Medici Ermete

Una cantina simbolo dell’Emilia Romagna e del Lambrusco, che ha fatto dei momenti di difficoltà un’opportunità per migliorarsi.

Alessandro Medici, 5a generazione della famiglia Medici Ermete, ha raccontato ai nostri microfoni la storia della cantina.

Ascoltala nel video o prosegui con la lettura dell’articolo.

Presentati ai nostri lettori e descrivi brevemente la tua azienda vitivinicola.

Sono Alessandro Medici e rappresento la quinta generazione di Medici Ermete, cantina con 132 anni di storia. Parliamo di una delle realtà più storiche della nostra regione, l’Emilia Romagna, tra le più fertili da un punto di vista enogastronomico in Italia. Noi ci troviamo nella provincia di Reggio Emilia, siamo proprietari di circa 80 ettari di vigneto divisi sul 5 tenute tra la provincia di Reggio Emilia e di Modena.

Medici Ermete è un simbolo indiscusso del Lambrusco nel mondo. Si tratta di una varietà dalla storia piuttosto travagliata, com'è stato viverla?

Siamo da sempre ai produttori di Lambrusco e sì, abbiamo vissuto tutte le fasi della storia di questa varietà. Si tratta di percorso di alti e di bassi – anzi, di altissimi e di bassissimi.

Il Lambrusco è stata infatti una delle prime varietà ad essere esportate e all’estero, e tra gli anni 70 e gli anni 80 ha vissuto un successo commerciale incredibile, direi unico nella storia del vino italiano… Forse paragonabile al successo commerciale del prosecco oggi, ma con numeri ancora superiori in termini di vendite.

Purtroppo poi il nostro territorio tra gli anni 80 e gli anni 90 ha scelto la quantità alla qualità, e questo con il tempo il consumatore finale lo ha capito.

Proprio quando è iniziato il periodo più buio della storia del Lambrusco, la Medici Ermete ha deciso di riqualificare l'immagine di questa varietà, cercando di cambiare completamente la filosofia produttiva.

In che modo? Partendo dai vigneti fino alla commercializzazione finale, andando ad abbassare le rese in vigna di oltre un 40% del nostro disciplinare.

E così nel 1993 nasce Concerto, il nostro prodotto bandiera e uno dei primissimi lambruschi ad essere concepito con questa filosofia.

medici ermete
dal profilo Instagram di Medici Ermete

Si tratta del primo Lambrusco cru singolo vigneto ad essere prodotto, e questo ci ha garantito una grandissima qualità e identità della materia prima, e di conseguenza del nostro vino.

Da lì c’è stato il cambio di rotta, quello che gli americani e wine spectator hanno definito come il Rinascimento del Lambrusco.

Dal 2010  sono iniziati ad arrivare anche diversi riconoscimenti: i tre i bicchieri del Gambero Rosso, Decanter, e da qualsiasi guida che abbia inserito il Lambrusco nella mappa enologica della viticoltura italiana.

Oggi c’è un grandissimo fermento, i produttori di Lambrusco sono diventati tanti e per fortuna siamo in molti a portare avanti questo concetto di qualità applicato alla nostra varietà.

La sostenibilità è un concetto cruciale per la Medici Ermete. Qual è il vostro approccio?

 La Medici Ermete è un’azienda che ha una storia molto lunga alle spalle e che ha vissuto di passaggi generazionali.

Da sempre ci guida un obiettivo molto chiaro: lasciare alle generazioni successive i nostri vigneti in condizioni uguali - o se possibile migliori - rispetto a quelle in cui l'attuale generazione li ha ricevuti.

Questo concetto alla base del principio di sostenibilità guida la nostra azienda fin dai tempi di mio nonno e del mio bisnonno – anche se loro non erano soliti definirlo con questo termine.  

Abbiamo iniziato a farlo nel 2017, quando abbiamo deciso di convertire tutti i nostri ettari di vigneto suddivisi su 5 tenute in un’agricoltura sostenibile, certificata Biologica dal 2020.

Nel 2021 abbiamo però compreso la necessità di allargare il nostro approccio alla sostenibilità, di considerarla come un concetto più largo, che non consideri solo l’aspetto ambientale ma anche quello sociale ed economico.

Nel 2021 è nato quindi un progetto decennale – lunghissimo se pensiamo alla  velocità con cui accadono i fenomeni. Il progetto, chiamato Generazione 2031, raccoglie tutte le attività che perseguiremo per trasformarci in 10 anni in un’azienda totalmente sostenibile.

generazione 2031 medici ermete
dal sito web Medici Ermete

Da quel momento abbiamo iniziato a calcolare la nostra impronta carbonica ed idrica -al fine i ridurne il consumo – ed abbiamo introdotto concetti di economia circolare. Un esempio è la trasformazione degli scarti della vinificazione (fecce e vinacce) in compost che utilizziamo direttamente nei vigneti: in questo modo uno scarto della produzione viene reintrodotto nella filiera stess

Medici Ermete ha un eCommerce di vino. Cosa pensi dell'evoluzione di questo canale?

La nostra è un’azienda che da sempre crede nell’omnicanalità, quindi nel cercare di coprire tutti quelli che sono i segmenti di vendita presenti sul mercato.

In tanti hanno compreso quanto sia importante durante gli ultimi due anni di pandemia, durante i quali certi canali sono stati fondamentali per andare a coprire le perdite sulla ristorazione.

Uno di questi canali è il digitale, quindi l’eCommerce. Si tratta di un settore in cui il mondo vitivinicolo è ancora impreparato ed arretrato, soprattutto rispetto ad altri comparti del Made in Italy come la moda. Ma questo non significa che sia poco importante.

La vendita di vino online è in crescita e credo che generi delle grandi opportunità ai produttori, perché ci permette dialogare direttamente con i consumatori ed instaurare un rapporto diretto.

Proprio per curare al meglio questa comunicazione è fondamentale curare ogni singolo aspetto, tra cui il packaging con il quale vengono protette le bottiglie durante la spedizione.

Come imballaggio per le spedizioni delle bottiglie abbiamo deciso due anni fa di adottare le confezioni NakPack ed abbandonare il polistirolo, un materiale difficilmente riciclabile ed ingombrante. In questo modo offriamo ai nostri clienti spedizioni sicure e plastic free.

NakPack infatti è un imballaggio ecologico completamente in cartone, quindi riciclabile ed in gran parte riciclato

Un’altra caratteristica che ci ha spinti a scegliere le confezioni NakPack è la sicurezza: da quando abbiamo scelto gli imballaggi per bottiglie NakPack abbiamo lo 0% di rotture di bottiglie, aspetto fondamentale da un punto di vista imprenditoriale.

Anche tu utilizzi NakPack per le tue spedizioni?

Potresti essere il prossimo protagonista delle NakStories.

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