HORECA covid-19

Come cambierà l’e-Commerce del vino dopo il coronavirus.

I provvedimenti di chiusura delle attività commerciali e i conseguenti decreti di limitazione delle libertà personali, hanno sicuramente prodotto un cambiamento letteralmente epocale nelle abitudini di acquisto delle persone. Come sempre, in queste occasioni, si guarda ai dati per capire se questi cambiamenti saranno duraturi e quale portata potrebbero avere.

La frenata dei consumi

Per capire come si sta muovendo il mondo, non è mai scontato vedere cosa accade oltre oceano. Su RetailDive ci sono aggiornamenti quotidiani sulle scelte delle grandi catene americane. Ma cosa sta accedendo in questo periodo? Nonostante non ci sia un lock down forzato in tutti gli stati, per ragioni di carattere di sicurezza sanitaria, le aziende stanno chiudendo progressivamente la maggioranza dei loro negozi fisici, prediligendo il rafforzamento dello shop online, con un sensibile taglio dei dipendenti che arriva anche a percentuali vicine al 30% ed un’altrettanta riduzione degli stipendi compresa tra il 10% ed il 30%. Tutti, nessuno escluso, compresi i dirigenti. Azzeramento dei compensi per un anno agli amministratori.
Ad esempio mentre scriviamo al 20 Aprile la catena di negozi Kirkland’s chiude 405 sui store.

Il rovescio della medaglia

Se da un lato stiamo vivendo ad una profonda crisi in molti settori del retail classico, di contro abbiamo settori che stanno crescendo a dismisura, ad esempio il sanitario. Ci sono assunzioni di migliaia di dipendenti per aumentare il livello di servizio e per potenziare il cosiddetto BOPIS (Buy Online Pick Up in Store).

Cosa accade in Italia ed Europa?

Nel periodo di marzo 2020 le vendite online crescono su:

  • Prodotti per bambini, soprattutto pannolini.
  • Salute e bellezza per il consumo connesso soprattutto alle farmacie e parafarmacie online.
  • Sport e fitness, inteso come abbigliamento facile da indossare a casa e piccoli ausili alla forma fisica.
  • Alimentari e tutto quello che è legato al food and wine delivery

Secondo Netcomm il totale delle vendite dell’e-commerce B2C nel 2019 in Italia è pari a 31,5 miliardi euro. Su questo totale, il Food and Grocery sfiora 1,6 miliardi di euro, di cui 1,4 miliardi di euro è alimentare e il resto appartiene alle consegne di cibo a domicilio.
1,6 miliardi di euro di Food and Grocery – comprese le consegne – sono il 5% delle vendite totali online B2C in Italia.

In questo periodo di forte emergenza, gli italiani si ritrovano a modificare non solo le proprie abitudini sociali ma anche quelle del bere, appoggiandosi sempre di più agli store online. A dimostrarlo sono i dati inequivocabili che osserviamo in maniera privilegiata dal “dietro le quinte“. I numeri vedono, solo nelle ultime tre settimane di aprile, un aumento di oltre il 100% dei volumi (con picchi in alcuni piccoli e-shop di oltre il 500% !!!!). Confrontandoci personalmente quotidianamente con le varie piattaforme online che serviamo (da Tannico, Bernabei, Vivino, CallMeWine, Vino, Negozio del Vino, Etilika etc.. ) cambiano anche le tipologie di acquisti, con una diminuzione del 10% del prezzo medio per bottiglia e facendo calare il consumo di spumanti e Champagne di oltre il 30%. Calano anche le denominazioni Super Premium (Barolo, Brunello, e “Super Tuscan” in generale). Crescono, invece, gli acquisti dei vini con prezzi più moderati.

Si delinea quindi per gli e-Commerce un nuovo cliente. Non è infatti un caso che oltre il 75% dei nuovi acquisti avviene da nuovi clienti. In poche settimane si sono generati centina di migliaia di nuovi clienti che precedentemente alla crisi sanitaria non avevamo mai acquistato online. Proprio per tale motivo è in atto un grande cambiamento nella matrice di consumo e acquisto dei consumatori che stanno prediligendo bottiglie con un prezzo medio più contenuto, e, in parallelo, stanno aumentando la frequenza di acquisto. Interessante anche notare come l’acquisto di distillati veda un +20%, segnale che conferma come gli italiani stiano passando anche al consumo di cocktail in casa”.

Il mutamento dei volumi, tuttavia, non coinvolge uniformemente tutte le regioni d’Italia: in generale si è registrato un’esplosione delle proprie vendite specialmente nelle aree maggiormente colpite dal virus (Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto).

La forte crescita della richiesta online di bottiglie lascia, quindi, intendere che oggi gli italiani si stanno avvicinando molto di più al vino, considerandolo uno dei beni di prima necessità che non deve mancare in casa, insieme a tutto ciò che da sempre viene regolarmente acquistato, fuori o dentro dello stato di emergenza. L’aumento della frequenza d’acquisto e del numero delle bottiglie richieste dal singolo cliente, unitamente alla selezione di etichette mediamente meno care, evidenziano l’intento di fare scorte al fine di avere sempre in tavola un buon vino che tenga compagnia e allevi un po’ le angosce che l’intera Nazione sta vivendo in queste durissime settimane.

Cosa accadrà dopo?

Una cosa è certa, le abitudini si consolidano. Le linee di tendenza sono queste. Il commercio online cresce ogni anno in occasione delle festività natalizie ed il periodo migliore si conferma il mese di novembre.

All’uscita dalle feste natalizie, per i primi tre mesi dell’anno entrante, l’e-Commerce si posiziona ad un livello leggermente superiore all’anno precedente. Questo dimostra come i consumatori si adattano progressivamente a nuove abitudini di acquisto e quello che inizia come una semplice curiosità si trasforma in cambi permanenti delle abitudini di acquisto

Centinaia di migliaia di utenti online trasformeranno acquisti occasionali online in acquisti ricorrenti.

Naturalmente, nel medio periodo molti di questi compratori torneranno nei negozi. Ma se in precedenza è stato usato l’acquisto online una volta ogni venti occasioni di spesa e questa abitudine all’online passasse ad una occasione su dieci di acquisto, ci sarà un impatto profondo a lungo termine.

Per non sbagliare nella vendita del vino online

I punti deboli si mostrano nei momenti di maggiore stress che stiamo vivendo in questo periodo.

Scelte errate di impostazione del magazzino e dei rifornimenti.

Ci sono molte aziende vitivinicole con attività sia online che offline con una non troppo chiara idea delle giacenze destinate all’una o all’altra attività, con evidenti sovrapposizioni e possibili errori di giacenze o fine scorta. In questi casi cercate per quanto possibile di separare le due attività.

Se invece siete un eCommerce puro o siete in procinto di aprirlo cercate di individuare l’indice di rotazione dei vostri prodotti in maniera tale da non rimanere senza scorte per varie settimane.

Poni sempre molta attenzione alle annate che indichi sul sito e che poi successivamente spedirai realmente al tuo cliente. In caso di variazioni avvisalo sempre tempestivamente e proponigli eventuali sostituzioni.

Vincoli di gestione della logistica

Il numero delle preparazioni giornaliere per la spedizione è uno dei vincoli maggiori. È un problema che non si affronta mai, fino a quando non ci si scontra con questo muro. C’è un tema di organizzazione del lavoro, di magazzino logico da mappare e gestire, di flussi di merce in entrata e uscita. Per quanto un’azienda sia convinta di avere una buona organizzazione, questi problemi prima o poi saltano fuori.

Accade per una normale crescita dell’attività, ma oggi è capitato per una esplosione immediata delle vendite e non prevedibile.

I ritardi su accumulano. Prima sono giorni e poi sono settimane. Nel frattempo i clienti hanno una cattiva esperienza, i costi di gestione crescono, gli errori si accumulano.

Poni attenzione alle modalità di spedizioni di vino

La spedizione è l’ultimo atto di una catena lunghissima della vendita online. Quindi poni sempre molta attenzione a questo ultimo aspetto. Nessuno penso che vorrebbe far arrivare a destinazione del proprio cliente le bottiglie rotte. Usa quindi imballaggi e scatole idonee alla spedizione con corriere espresso come ad esempio il nostro sistema porta bottiglie NakPack®.

Il futuro sarà sempre più sull’e-Commerce

Non sappiamo quanto durerà questa emergenza che limita fortemente gli spostamenti delle persone ed i contatti sociali per la paura del contagio. L’auspicio è ovviamente che con l’estate questa emergenza sanitaria possa in qualche modo affievolirsi fino alla totale cessazione e che gli aiuti economici alle aziende, che stanno stentando ad arrivare da parte del governo italiano e l’Unione Europea, possa in qualche modo dare una boccata d’ossigeno alle casse delle aziende in questo momento in forte crisi.

Molti analisti affermano, tuttavia, che il nostro modo di vivere subirà dei cambiamenti e tra questi, probabilmente, i comportamenti d’acquisto. Già da tempo le imprese sono state chiamate ad un ripensamento del sistema di vendita da aprire al mondo dell’e-Commerce. Seppur siano ormai tante le aziende italiane che hanno puntato sul commercio online è ancora rilevante il numero di imprenditori diffidenti verso questo business.

Il rischio è che per molto tempo dovremo vivere in condizioni di “distanziamento sociale” che indurrà molte persone a stare lontano dai negozi di ogni genere. Fare affidamento soltanto sul punto vendita fisico è molto rischioso. Chi in questa fase, e non sono pochi, è in possesso di un negozio online ha ridotto il grosso calo di guadagni rispetto ai concorrenti. Le aziende dovranno quindi rivedere le proprie scelte di marketing.

Sicuramente questo momento di profonda crisi offrirà una grandissima opportunità per chi la saprà cogliere ed è certo che nulla sarà come prima, dovremo tutti imparare i modelli di business che arriveranno e cambiare velocemente.

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