Oggi siamo giustamente concentrati sull’immediato, su quello che accadrà domani o al massimo entro una settimana, perché sconfiggere il virus in questo momento è fondamentale. Ma potrebbe tornare, e quindi bisogna attrezzarsi fin da ora. La crisi Coronavirus passerà, ma il mondo sarà cambiato: più digitale e più e-commerce in futuro saranno l’unica soluzione che potrà salvarci da questa crisi economica che si preannuncia per il futuro.
Per quanto durerà il tempo del contenimento contro il Coronavirus? Inutile girarci intorno: durerà a lungo. Secondo le previsioni, la curva dei contagiati non potrà decrescere seriamente prima della fine di aprile e se non addirittura maggio, ma il mondo comunque nel frattempo sarà definitivamente cambiato, nulla sarà come prima e i vincitori di domani non saranno per forza quelli di ieri. Questo cambiamento porterà con sé grandi opportunità per chi saprà coglierle.
Il Coronavirus sarà sotto certi aspetti come le piene del Nilo, che al tempo degli antichi egizi distruggevano tutto per poi lasciare il terreno più fertile. L’epidemia costringerà per forza la società ad adottare nuovi strumenti.
A cominciare dallo smart working, una modalità di lavoro che in queste settimane stanno adottando centinaia di migliaia di lavoratori, rendendo concreto ciò che fino a qualche tempo fa sembrava letteralmente impossibile.
Introdurre lo smart working in Italia sembrava impossibile: bisogna vincere le resistenze delle aziende, per le quali è complesso cambiare meccanismi e modalità di lavoro consolidata. invece l’emergenza Coronavirus ha costretto le aziende a dotarsi in fretta degli strumenti necessari e le persone stanno cominciando a capire e cambiare modo di lavorare.
Un altro aspetto importante riguarda la diffusione esponenziale dell’e-commerce, essenziale in questo periodo dovuta alla chiusura forzata della stragrande maggior parte dei retail fisici che di fatto favorito enormemente l’esplosione delle vendite online.
La crisi coronavirus passerà, ma il mondo sarà cambiato: più digitale e più e-commerce saranno l’unico possibile futuro.
La situazione in cui il Coronavirus ci ha catapultati potrebbe essere trasformata in un’occasione per comprendere meglio le dinamiche del business online. Le classiche attività commerciali fisiche come la vendita diretta in cantina, piuttosto che la ristorazione o la classica enoteca di quartiere sono praticamente paralizzate ed oggi investire in un e-commerce potrebbe rivelarsi un’obiettivo strategico con una grande resa competitiva per il futuro. Chi più velocemente si adatterà a questo nuovo cambiamento meglio riuscirà ad uscire da questa crisi globale.
Il Coronavirus sta mettendo le ali all’e-commerce. L’emergenza Covid 19 non sta tardando a mostrare i suoi effetti, per il commercio a distanza come a tutte le attività che fanno leva sul digitale. Inevitabile. Un’analisi firmata da Nielsen dei giorni scorsi ne dava a suo modo una plastica testimonianza, segnalando come il trend delle vendite di prodotti di largo consumo online da lunedì 24 febbraio a domenica 1 marzo sia stato del +81%: in accelerazione di 30 punti percentuali rispetto alla settimana precedente.
Di contrappasso il centro studi e ricerche di Cerved offre sull’economia classica degli scenari apocalittici.
È alla luce di questo trend che vanno letti anche i nostri dati, che in questo periodo segnano un trend assolutamente positivo di vendita. Con il nostro sistema d’imballaggio porta bottiglie NAKPACK® stiamo aiutando tantissime grandi enoteche a sostenere le forti vendite che si registrano in questo periodo. Aiutiamo i piccoli produttori del vino ad inserirsi nella vendita a distanza anche usando il semplice Marketplace su Facebook. Ricordati non deve essere tutto perfetto, ma prima cominci ad essere presente online e meglio è.
Gli attuali dati fotografano una situazione che per estensione geografica e profondità non ha veramente precedenti e che in qualche modo metteno gli operatori davanti alla grande fragilità del retail fisico rendendo tutti molto più consapevoli della reale necessità di lavorare e affiancare un canale di vendita online a quelli più tradizionali.
Non è assolutamente un caso che in questo periodo Amazon è a caccia di 100.000 nuovi dipendenti per fare fronte all’impennata di acquisti online dovuta all’emergenza COVID-19.
Per chi ha già un’enoteca online?
Per chi già vende online, ci sono sono molte domande a cui trovare risposta. La più grande a cui oggi non abbiamo risposta è : l’e-commerce e l’intera filiera logistica è pronta a reggere un traffico da “Black Friday” per un periodo di varie settimane o addirittura mesi? Questo non lo sappiamo, ma certamente ipotizziamo che ci saranno molti clienti che acquisteranno sulla vostra enoteca o sul vostro store online per la prima volta, non cedete alla trappola degli sconti per tutti e preparatevi a possibili anomalie nella chiusura degli ordini (abbandoni anomali del carrello della spesa, blocco di fronte alle schermate di pagamento della carta di credito, etc…) , trattandosi appunto di una clientela molto diversa dal solito e non abituata all’esperienza d’acquisto online.
Cogliete questa opportunità per trasformarli in clienti abituali invitandoli per esempio ad iscriversi alle vostre newsletter, oppure per la clientela di fascia più avanti con l’età, di solito poco abituata all’uso di tali strumenti, tramite semplici campagne sms.
Chiedete, chiedete, chiedete. Essendo clienti alle prime armi con gli acquisti online è importante chiedere loro feedback dopo un acquisto, per comprendere se l’esperienza sia stata soddisfacente e in caso di problemi intervenire proprio come succederebbe in un negozio offline. Cercate quindi di automatizzare questo processo con un piccolo questionario che diventerà veramente prezioso per apportare le eventuali correzioni epr semplificare il processo d’acquisto. infatti con l’aumento esponenziale degli accessi al vostro store, ogni piccolo miglioramento può generare un risultato decisamente amplificato rispetto a un periodo normale. Comprendere con precisione che cosa accade sul sito e poter intervenire, ad esempio, per migliorare il funnel dei carrelli abbandonati diventa, mai come adesso, un fattore cruciale nell’impatto sul vostro fatturato.
E ricordate:
Non è la più intelligente delle specie quella che sopravvive; non è nemmeno la più forte; la specie che sopravvive è quella che è in grado di adattarsi e di adeguarsi meglio ai cambiamenti dell’ambiente in cui si trova.
Charles Darwin Tweet
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