Più plastica che pesci ?

Entro il 2050 la massa si plastica negli oceani supererà quella di tutti i pesci. Ecco perché l'emergenza è planetaria. Cosa possiamo fare noi?
La nostra specie domina le terre emerse. Ma sopra e sotto la superficie liquida che ricopre i tre quarti del pianeta siamo ancora ospiti. L’importanza degli oceani riserva una preziosissima biodiversità regolando e determinando l’intero clima del pianeta. I microrganismi che li abitato forniscono più della metà dell’ossigeno presente in atmosfera. I prodotti ittici costituiscono la principale fonte di proteine per circa 3 miliardi di persone. Per questi motivi, ciò che minaccia gli oceani, minaccia anche noi.

L’uomo invece di preservare questa importantissima risorsa, ogni minuto riversa un intero camion carico di plastica in mare. Per un totale esorbitante di 12 milioni di tonnellate in solo anno solare. Continuando a questo ritmo si è calcolato che entro il 2050 potrebbe esserci più plastica che pesci nei nostri oceani.

E le ricerche confermano la tendenza negativa: uno studio pubblicato su Nature Communications ha evidenziato che negli ultimi 60 anni la plastica presente nell’Oceano Atlantico è letteralmente triplicata. Complessivamente si stimano che negli oceani siano disperse oltre 150 milioni di tonnellate di plastica. La maggior parte, circa l’80% si riversa dai fiumi di Cina, India e Indonesia, mentre in Europa contribuisce per appena lo 0,4% ( che però in termini assoluti equivale sempre ad un’enormità insostenibile per il nostro pianeta).

Entro il 2050 la massa si plastica negli oceani supererà quella di tutti i pesci. Ecco perché l’emergenza è planetaria.
Ma l’inquinamento non conosce confini. C’è plastica ovunque: dalle aree protette come ai più profondi abissi marini. Le correnti oceaniche difatti, trasportano i rifiuti a grandi distanze , facendo sì che si concentrino in alcune zone del Pacifico ( il cosiddetto il Pacific Trash Vortex di cui abbiamo parlato qualche tempo addietro). Non bisogna comunque immaginare queste aree come immense isole di spazzatura dove poterci camminare. Piuttosto le dobbiamo immaginare come delle immense distese di “zuppa di plastica”, perché la maggior parte dei frammenti non è visibile ad occhio nudo.

Insidie microscopiche

Questi minuscoli frammenti si producono in seguito alla degradazione degli oggetti plastici e sono particolarmente insidiosi. Se infatti i sacchetti di plastica e reti da pesca posso soffocare gli animali marini, oppure intrappolarli ed ucciderli, le micro particelle hanno un effetto più subdolo e meno visibile, in quanto potendo essere ingerite dal placton possono risalire l’intera catena alimentare con effetti devastanti sull’ambiente e sulla salute umana.

Mari nostrani

Ma com’è la situazione dei nostri mari, del nostro Mediterraneo? Anche al largo delle nostre coste i detriti si stanno accumulando a livelli comparabili di quelli oceanici. Per esempio un paio di aree dio accumulo sono state individuate al largo della Liguria e a nord della Sardegna. Il Mediterraneo rappresenta l’1% delle acque globali ma vi si concentra bel il 7% delle microplastiche.

Come rimediare?

Cambiare è possibile, ma è una questione di scelta etica. Deve essere un vostro cambio radicale di abitudini. Scegliete il più possibili oggetti (soprattutto se sono monouso o che serviranno un’unica volta, ad esempio un imballaggio per la spedizione di prodotti che avete acquistato online) che siano completamente riciclabili o compostabili. Ad esempio oggetti prodotti in carta e cartone a carta. La carta difatti è uno dei prodotti più sostenibili, visto che è prodotta da risorse rinnovabili. È biodegradabile e può anche essere riportata nella sua forma originale per essere usata come fonte di energia rinnovabile. Gli alberi, durante la loro crescita, assorbono CO2 dall’atmosfera. Inoltre, in quanto prodotto del legno, la carta continua a immagazzinare carbonio durante il suo intero ciclo di vita.

Nakpack una scelta di vita

Ecco perché noi di Nakpack abbiamo preso la cura del nostro pianeta come una vera e propria missione. Vogliamo eliminare il più possibile la plastica dal nostro pianeta sostituendola con prodotti a basso impatto ambientale. Il nostro sistema d’imballaggio destinato alla spedizione di bottiglie

L’anno scorso abbiamo fatto viaggiare 4.752.000 bottiglie, con un risparmio per l’ambiente di oltre 114 milioni di grammi di CO2 . Questo perché su di un mezzo classica i nostri competitors fanno viaggiare solo 864 cantinette di polistirolo da 6 bottiglie ciascuna, mentre noi, grazie all’utilizzo di imballaggi fatti di cellulosa, meno ingombranti rispetto a quelli in polistirolo, nello stesso spazio facciamo viaggiare 3920 confezioni complete da 6 bottiglie ciascuna

Anche se le persone sono consce dei problemi legati alla plastica, non pensano agli imballaggi nelle scatole. Oggi vengono spediti più pacchi che mai e gli imballaggi protettivi spediti assieme ad essi sono aumentati. In effetti, gli imballaggi in plastica rappresentano la metà dei rifiuti di plastica in tutto il mondo.

Noi offriamo l’alternativa, voi fate la vostra scelta.

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Credit photo Naja Bertolt Jensen

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